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Alfredo, ancora imberbe, si arruola nei carabinieri per sfuggire alla vita noiosa e senza sbocchi di lavoro della sua città. Ma la vita militare é dura e la guerra scoppia improvvisamente, lasciandolo impreparato dinanzi agli eventi. Il suo animo é colpito dagli orrori che vede, da uomini ridotti a larve, che combattono senza capire il perché, che impazziscono a causa di un susseguirsi di situazioni inevitabili. Lui stesso é preda della follia. Il male, rimasto latente dentro di sé, esplode ad un tratto in famiglia e sul lavoro. Scoppia la tragedia. Alfredo, provato nella psiche dai patimenti subiti in guerra, si rende responsabile di un delitto. Di conseguenza sopporta il manicomio e il carcere giudiziario. La sua vita, ormai, é popolata da incubi. Egli vorrebbe ritornare indietro nel tempo per coltivare ancora i sogni e le fantasie della fanciullezza. Ma non può. Riesce a recuperare soltanto uno dei pochi valori di un tempo: l'amore per la natura. Grazie ad essa scopre la presenza di Dio ed il Suo soffio benefico tra le cose e gli esseri viventi del creato.